Sylvie Wargnier, sofrologa certificata RNCP

Sono strumenti di adattamento al nostro ambiente, ci aiutano a pensare e a scegliere. Grazie a loro, coltiviamo la nostra umanità; senza di loro, saremmo robot... o replicanti sofferenti come in Blade Runner.

Questo è il motivo per cui l'apprendimento del processo emotivo è essenziale. Quanto siamo emotivi? Come si sente il nostro corpo? E quale sentimento domina le nostre reazioni?

Mentre la psicologia è stata a lungo la padrona del dominio emotivo, le neuroscienze stanno ora prendendo il controllo della materia.

Corpo o psiche? Fenomeni biologici o costruzioni del cervello? Le emozioni, coinvolte in tutti i circuiti neuronali, sono oggetto di scoperte sorprendenti.

I nostri pensieri, le nostre credenze, la nostra educazione influenzano le nostre emozioni: queste elaborazioni e filtri mentali coloreranno o a volte giocheranno addirittura un ruolo parassitario nell'offuscare il messaggio. 

Quindi come possiamo contare su queste forze amiche per guidare le nostre vite e le nostre relazioni. Tra generosità, amore, perdono... siamo una vera e propria fabbrica di emozioni e vedremo che tutto è collegato: guarire i nostri rancori o donarci, ci rende più felici e ci mantiene più sani. 

Sta a ciascuno di noi arricchire la nostra grammatica emozionale: per esempio, insegnare ai genitori a identificare le proprie emozioni per accompagnare meglio quelle dei loro figli.

È l'alleanza delle intelligenze emozionali e relazionali che promuove l'intelligenza del cuore. Infatti, l'amore rimane l'emozione faro della nostra vita e ci permette di vivere più in equilibrio con noi stessi e con il mondo.

L'emozione, e-movere, è il movimento della vita dentro di noi.

Se il più delle volte abbiamo una cattiva concezione delle emozioni, è perché le confondiamo con un eccesso di stress che non sappiamo regolare.

L'emozione può essere una reazione alla mancanza e ci avverte dell'esistenza di un bisogno fondamentale che non viene soddisfatto.

Ogni volta che proviamo un'emozione, la classifichiamo usando dei concetti. Il nostro cervello seleziona quindi un concetto vincente che diventa la nostra percezione e guida la nostra azione.

E non dimentichiamo che è nel corpo che nasce l'emozione; quindi, cercare di farla sparire è inutile.

E con il passare del tempo e le scoperte scientifiche, si arriva a un paradosso: siamo esseri dotati di affettività e soggettività, e tutto questo grazie alla nostra biologia: adios la disputa che opponeva corpo e mente, biologia e psicologia.

Queste sono le nostre due polarità: dal lato del corpo, vogliamo preservare la vita e mantenere a tutti i costi la nostra omeostasi, il nostro equilibrio; dal lato della mente, vogliamo sviluppare le nostre capacità mentali; ma la stabilità idealizzata sotto forma di serenità non è molto accessibile, poiché il sistema è così dinamico.

Quindi non possiamo sfuggire alla nostra realtà duale di un corpo-mente. 

E se essere consapevoli della propria emozione significasse darle un significato? Se non possiamo fare nulla contro la reazione corporale, poiché è automatica e non cosciente, possiamo però fare un passo fondamentale, radicale ed esistenziale portandola alla coscienza: aggiungere coscienza e senso a un processo che ci sfugge, ci fa avanzare e crescere considerevolmente.

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Inoltre, ha effetti diretti sulla nostra salute: la sua azione sullo stress è solo la punta dell'iceberg, perché respirare bene cambia la chimica del corpo e quindi riduce il rischio di malattie; oppure offre migliori condizioni di guarigione. 

L'ossigeno ispirato viene filtrato dai polmoni negli alveoli e trasportato a tutte le cellule, che possono così rigenerarsi. 

La respirazione rimuove le tossine dal corpo: grazie alla ricerca delle neuroscienze, ora sappiamo che la buona salute dipende dal sistema nervoso, che a sua volta dipende dal cervello e dal sistema nervoso autonomo - quello che gestisce la digestione, la regolazione della temperatura corporea, il sistema vascolare e cardiaco, e la secrezione ormonale.

Quest'ultimo è composto da due rami: l'ortosimpatico, che accelera le funzioni del corpo, e il parasimpatico, che agisce come un freno. E il messaggero del parasimpatico è il nostro impetuoso e complesso nervo vago, il più lungo del corpo. 

Ora sappiamo che per calmarla ed equilibrarla, dobbiamo respirare profondamente.

I risultati sono una migliore digestione, un'ossigenazione ottimale del corpo, un sonno più riposante, una migliore concentrazione e memorizzazione...

Sfortunatamente, la maggior parte di noi respira in modo scorretto: all'indietro, cioè spingendo la pancia in avanti durante l'espirazione; nello stress, nella paura o nel dolore, blocchiamo il respiro invece di espanderlo; e per finire, ci dimentichiamo di espirare correttamente. 

Espirare svuota e pulisce il cervello, elimina l'anidride carbonica e riduce la micro-acidificazione del corpo - dovuta allo stress e alla dieta, tra le altre cose - che causa tutte le infiammazioni. Il novanta per cento delle malattie croniche sono basate su micro-infiammazioni cellulari, dei tessuti e degli organi. 

Imparare a respirare bene attraverso esercizi quotidiani previene o aiuta la guarigione: ogni sessione di respirazione ha benefici cumulativi. 

Respirare bene riduce così lo stress, riduce l'infiammazione, protegge l'immunità... un potere straordinario da usare senza moderazione!

Prendere coscienza del nostro respiro e sviluppare tecniche e strumenti adatti a situazioni specifiche come la gestione dello stress, il miglioramento del sonno, la riduzione del dolore, una migliore convivenza con le emozioni... sono tutti strumenti che favoriscono la prevenzione e l'equilibrio del corpo e della mente. 

Il nostro respiro ripristina la nostra salute e decuplica le nostre capacità fisiche e mentali grazie al suo incredibile potere!

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